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Sui sentieri dell'anima: leggere per vivere, leggere per sognare, leggere per ideare 2021

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30/03/2021

L’IIS “G. Alberti”, nell’ambito del percorso didattico “Sui sentieri dell’anima: leggere per vivere, leggere per sognare, leggere per ideare”, che rientra nel progetto “MIBAC-Poli di Biblioteche Scolastiche” per la promozione della lettura, in stretta collaborazione con l’Accademia di Brera di Milano, ha realizzato e ha esposto opere d’arte che traducono alcuni libri in opere visive e iconiche: tali composizioni abbelliscono adesso gli spazi scolastici. L’iniziativa ha avuto come obiettivo non solo quello di promuovere la pratica della lettura come attività autonoma e personale che duri per tutta la vita, ma anche quello di rendere gli ambienti di studio e di lavoro più belli e piacevoli per tutti quelli che ci trascorrono del tempo, più o meno lungo.

La attività didattiche si sono svolte essenzialmente in DAD e sono state incentrate oltre che sulla lettura ad alta voce di testi, anche sulle abilità tecniche, artistiche, sull'espressione vocale. Le due specialiste dell’Accademia di Brera, dott.sse Chiara Miucci e Maria Cristina Liccardo, infine, hanno messo in opera le composizioni artistiche nell’androne di accesso, in alcuni corridoi, nell’aula magna, nella biblioteca della scuola.

Nell’ingresso, ovvero in una delle aree più importanti della scuola, perché è il primo ambiente che accoglie studenti, insegnanti, genitori e visitatori, è stata prevista un’installazione che stacca completamente con tutti gli altri locali della scuola, d’impatto, tuttavia al tempo stesso nei colori e nei materiali non soffoca affatto la lapide commemorativa (di per sé già così importante) che divide in due la parete. Per questa zona è stata realizzata una serie di “sculture” usando vecchi libri dalle pagine ingiallite, che hanno acquistato nuova vita e nuovi contenuti aprendosi, piegandosi e modificando completamente la loro trama originale. L’idea è stata quella di non concentrarsi in questo spazio su un solo libro e su una sola storia, ma di lanciare un messaggio universale: la lettura è nutrimento per l’anima.

Per l’ingresso secondario, invece, tenendo conto della conformazione architettonica della superficie (in cui una parte è più piccola e sopraelevata rispetto all’altra) sono stati realizzati lavori modulari che si arrampicano e si muovano dal basso verso l’alto e da sinistra verso destra. In armonia con i colori prevalenti della parete (il blu e il verde) sono ora una serie di tele quadrate di diverse dimensioni, lavorate a stucco e olio ispirate al celebre Il gabbiano Jonathan Livingston.

In biblioteca sono istallate (in alto sullo scaffale principale) una serie di cornicette tondeggianti realizzate con la tecnica della carta fatta a mano sulle tonalità del magenta; trattandosi di uno spazio molto stretto e molto lungo, posizionato in alto e che rende difficile la lettura, le due artiste hanno scelto di raffigurare le siluette di grandi autori, come Saffo, Jane Austen, Dante, Fernando Pessoa e Alda Merini. Sulla parete bassa della biblioteca, invece, hanno realizzato un’opera in linguaggio Braille, che ripercorre simbolicamente il fregio posto sulla parete della libreria (ma posto ad un’altezza diversa), che si compone (come una “greca”) di una serie di tavole continue che recitano la celebre frase tratta dal Piccolo Principe «l’essenziale è invisibile agli occhi»: l’inserimento di un’opera sicuramente inusuale all’interno della biblioteca vuole sensibilizzare tutti al tema della diversità e dell’inclusione.

Allo stesso modo, l’aula magna, il luogo che accoglie riunioni ed eventi istituzionali, mostra un’opera che dialoga armoniosamente con l’ambiente circostante senza prevaricarlo; ovvero, presenta una serie di quadri di un particolare tipo di tela grezza (chiamata “tela patta”) che ha la peculiarità di mettere in risalto la carta fatta a mano, che è stata realizzata riciclando le pagine di vecchi libri, in modo tale che “ciò che è stato dimenticato” è tornato alla luce in modo nuovo grazie all’arte.

Per gli spazi parietali del primo e secondo piano, infine, sono state istallate una serie di tavole rettangolari e longitudinali realizzate con la tecnica della fluid painting che hanno come soggetti libri tra i più celebri e significativi della letteratura mondiale.

Dunque, nell’esprimere la più grande soddisfazione per i lavori realizzati e per il successo didattico del progetto, devo anche sottolineare il notevole miglioramento degli ambienti della scuola, che aumenta la consapevolezza di appartenere a una comunità scolastica dove il contributo creativo di ognuno è prezioso. Le opere ora esposte se non possono ovviamente eliminare le carenze o i problemi strutturali dell’edificio scolastico, possono in una prospettiva interdisciplinare essere una delle vie attraverso cui si favorisce la conoscenza e la comunicazione, annullando le barriere che il linguaggio verbale impone. Attraverso l’arte figurativa è possibile prendere coscienza della propria, personalissima, identità ma, al tempo stesso, provare il piacere di sentirsi uguali agli altri, insieme agli altri. E per noi formatori e genitori è assolutamente indispensabile creare, nelle nuove generazioni, la capacità di oltrepassare le frontiere senza provare senso di smarrimento e stimolare il gusto di sentirsi esploratori e curiosi di diversità.

Il Dirigente Scolastico

                                                                                                               Prof. Giovanni Liccardo

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